Esteri

La strategia globale di Londra dietro l’accordo di sicurezza con Kiev

Primo Paese europeo a offrire garanzie di lungo termine all’Ucraina. Proiezione di potenza e attivismo britannico nei teatri di guerra: la dottrina di Boris Johnson

Sunak Zelensky (10 Downing Street)

In una mossa di alta politica che mette in luce l’ambizione di potenza internazionale del Regno Unito post-Brexit, Londra ha siglato un Accordo sulla cooperazione in materia di sicurezza con l’Ucraina. Questa importante partnership segna non solo un passo significativo nelle relazioni diplomatiche, ma sottolinea anche l’impegno inequivocabile dell’UK di proiettare la propria influenza nei teatri di crisi.

Il G7 aveva deliberato di fornire all’Ucraina garanzie di sicurezza durante il summit della Nato a Vilnius dell’11-12 luglio 2023; ma l’UK è il primo Paese a stipulare un accordo bilaterale.

Cosa prevede l’accordo

L’accordo di sicurezza formalizza un pacchetto di supporto che l’UK ha costantemente fornito e continuerà a offrire all’Ucraina. Le aree chiave dell’accordo includono la condivisione di intelligence, la sicurezza informatica, la formazione medica e militare, e la cooperazione industriale nella difesa. In particolare, Londra si impegna ad assistere l’Ucraina in caso di attacco da parte della Russia, garantendo un intervento di difesa rapido e sostenuto.

In un gesto emblematico di proiezione di hard power, il primo ministro Rishi Sunak ha confermato un pacchetto di aiuti militari di 2,5 miliardi di sterline per l’Ucraina nell’anno fiscale 2024-25 – un aumento di 200 milioni rispetto ai due anni precedenti. Questo finanziamento mira a trasferire il know-how militare britannico e le capacità di produzione aerospazio/difesa dell’UK per rafforzare le difese dell’Ucraina in settori critici come missili a lungo raggio, sistemi di difesa aerea, munizioni per artiglieria e sicurezza marittima.

Una parte significativa di questo aiuto, almeno 200 milioni, sarà destinata a un’iniziativa industriale per procurare e accelerare la produzione di droni militari per l’Ucraina. La fornitura include droni per la sorveglianza, droni per attacchi a lungo raggio e droni marini, fornendo all’Ucraina capacità all’avanguardia per difendere i propri confini e contrastare le forze russe d’invasione via terra e via mare. Questa è il più grande stock di armi all’Ucraina dall’inizio della guerra e sottolinea l’impegno dell’UK a garantire un supporto militare attivo ed efficace.

Garanzie a lungo termine

Sunak, ha dichiarato: “Il Regno Unito è già uno dei partner più stretti dell’Ucraina, perché riconosciamo che la sicurezza [dell’Ucraina, ndr] è la sicurezza dell’UK. Oggi andiamo oltre: aumentando la nostra assistenza militare, consegnando migliaia di droni all’avanguardia, e firmando un nuovo storico accordo sulla sicurezza, diamo all’Ucraina le garanzie di cui ha bisogno a lungo termine“.

Durante la sua visita a Kyiv del 12 gennaio, il primo ministro ha inoltre annunciato un ulteriore contributo di 358 milioni di sterline di finanziamenti immediati per l’Ucraina, destinati agli operatori di emergenza che rispondono agli attacchi aerei russi e alla protezione dell’infrastruttura energetica dell’Ucraina contro ulteriori attacchi russi.

Con l’obiettivo di consolidare anche la proiezione di soft power, l’accordo si estende oltre la cooperazione nella difesa. L’UK fornirà finanziamenti e risorse aggiuntive al sistema educativo finalizzate alla diffusione della lingua inglese in Ucraina. In cambio, il governo di Kyiv introdurrà per via legislativa l’insegnamento dell’inglese a scuola. Questa azione mira a potenziare la competitività economica ampliando i mercati di sbocco commerciale e a migliorare i legami culturali tra UK e Ucraina.

Supporto record

L’accordo di sicurezza segue mesi di diplomazia diretta tra Sunak e il presidente ucraino Volodymir Zelensky. Dall’aggressione russa all’Ucraina del 24 febbraio 2022, l’UK è stata il maggior partner diplomatico ed economico all’Ucraina. Con 12 miliardi di sterline di supporto all’Ucraina, l’UK è stato costantemente all’avanguardia nella fornitura di armi pesanti, dai missili da crociera Storm Shadow a uno squadrone di carri Challenger 2, dimostrando un impegno saldo verso la difesa dei principi di libertà e democrazia.

Sunak ha voluto ribadire il messaggio: “Per due anni, l’Ucraina ha combattuto per respingere l’invasione russa. Continuano a combattere, incrollabili nella loro determinazione a difendere il loro Paese e i principi di libertà e democrazia. Sono qui oggi con un solo messaggio: neanche il Regno Unito vacillerà. Staremo al fianco dell’Ucraina, nei suoi momenti più bui e nei tempi migliori che verranno”.

La Integrated Review di Johnson

Mentre la firma dell’accordo di sicurezza è ancora fresca, è evidente che esso realizza le linee d’indirizzo della Integrated Review presentata dall’ex primo ministro Boris Johnson al Parlamento il 16 marzo 2021. La Integrated Review poneva gli aspetti chiave della stabilità globale sotto un unico cappello, consolidando sicurezza, difesa, politica estera e cooperazione allo sviluppo in un’unica strategia di proiezione internazionale.

Per la parte di politica estera, Johnson aveva riconfigurato le priorità strategiche con un focus sulle partnership e alleanze strategiche bilaterali. Un elemento chiave della Integrated Review era l’importanza attribuita alla scienza, alla tecnologia e all’innovazione nel potenziare la sicurezza nazionale.

Al centro del nuovo attivismo britannico nei teatri di guerra, è il concetto di “Global Britain”, che postula un ruolo d’influenza dell’UK sulla scena mondiale. Johnson aveva ribadito l’interconnessione tra sicurezza, prosperità ed influenza. Nel complesso, dopo l’uscita dall’Unione europea, l’UK sta consolidandosi come un attore resiliente e orientato al futuro capace di affrontare, piuttosto che subire, le sfide globali.

La centralità odierna deve molto ad un personaggio politico di grandi capacità, mai compreso dal Leviatano europeo, dai trombettieri criptocomunisti del gruppo GEDI, e – purtroppo – da una parte troppo ampia dell’opinione pubblica.

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