Ha suscitato un certo scalpore il repentino dietrofront messo in atto da diverse grandi compagnie nell’industria dell’intrattenimento statunitense, e dalla Disney in particolare, che dopo il risultato delle ultime elezioni americane hanno iniziato in breve tempo a ripudiare la svolta progressista e woke che le aveva caratterizzate in anni recenti.
Tuttavia, per capire come è potuto succedere che l’industria di Hollywood diventasse tanto politicizzata, occorre riportare indietro le lancette ad anni in cui questa trasformazione politica era ancora nella sua fase embrionale, a partire da film e serie televisive che avevano già provato a diffondere certe idee presso un pubblico di massa in tempi non sospetti.
La serie di Buffy
In tutto il mondo, i vecchi fan hanno accolto con gioia la recente notizia secondo cui dopo oltre un ventennio potrebbe essere realizzato un sequel della serie televisiva Buffy l’ammazzavampiri, in origine andata in onda negli Stati Uniti dal 1997 al 2003 (in Italia dal 2000 al 2005).
Ambientata a Sunnydale, una cittadina fittizia della California, la serie narra le vicende di Buffy Summers (scomparsa di recente, purtroppo, l’attrice che impersonava la sorella della protagonista), una liceale che dietro le apparenze di una ragazza introversa e problematica nasconde un grande segreto: lei è “la cacciatrice”, una sorta di predestinata che è stata scelta per difendere l’umanità dai vampiri, nonché da numerose specie di demoni e altre creature soprannaturali.
Affiancata dai compagni di scuola Xander e Willow e da Rupert Giles, il suo osservatore (una specie di mentore), Buffy si ritrova sempre divisa tra la vita scolastica e un’eterna lotta per salvare il mondo.
Per molti giovani cresciuti tra la seconda metà degli anni ’90 e la prima metà degli anni 2000, era un appuntamento imperdibile accendere la televisione per seguire le avventure di questa ragazza, in quanto era facile identificarsi nelle sue difficoltà e in quelle dei suoi amici: man mano che essi diventavano più maturi, anche le sfide da affrontare si facevano sempre più impegnative, esattamente come avviene nella vita di ogni studente.
Le minacce soprannaturali non erano altro che una metafora di difficoltà reali. Ed era altrettanto facile identificarsi nei loro rapporti conflittuali con genitori e insegnanti, nelle loro delusioni amorose e nell’incertezza del futuro dopo la fine del liceo.
Terzomondismo e senso di colpa
Tuttavia, la serie ha anche anticipato numerose tematiche progressiste che decenni dopo sarebbero diventate il “nuovo mainstream”. Non a caso il creatore della serie, Joss Whedon, negli anni successivi sarebbe diventato anche uno dei registi di punta delle produzioni Marvel.
Oltre un ventennio prima che in diverse località degli Stati Uniti si abolisse il festeggiamento del Columbus Day, che ricorda l’arrivo di Cristoforo Colombo nel continente americano, per sostituirlo con una festa in onore dei popoli indigeni, Buffy aveva già anticipato le polemiche sul senso di colpa di certi americani progressisti per le radici del loro Paese.
Nell’ottavo episodio della quarta stagione, Willow decide di non celebrare la Festa del Ringraziamento per senso di colpa verso i nativi americani. Quando viene risvegliato lo spirito di un guerriero indiano Chumash, che inizia ad uccidere i bianchi per vendicare i torti che ha subito il suo popolo, in un primo momento Willow sembra voler giustificare il guerriero redivivo, nonostante la sua furia omicida prenda di mira degli innocenti.
Comunismo e anticapitalismo
Noto per le sue esternazioni anticapitaliste, tanto da aver paragonato nel 2012 il sistema economico americano a quello della Russia zarista, il creatore della serie Joss Whedon ha veicolato queste sue idee anche tramite messaggi subliminali: nel primo episodio della terza stagione, Buffy deve affrontare dei demoni che rapiscono giovani umani per costringerli a lavorare in una fabbrica. Quando la protagonista combatte per liberare gli schiavi, viene vista usare come armi una falce e un martello, in un evidente richiamo al simbolo del comunismo.
Questa avversione per il libero mercato si può intravvedere anche in come viene ritratto il personaggio di Anya, ex-demone divenuta umana e fidanzata di Xander: sebbene stia dalla parte dei buoni, è una donna interessata soprattutto al profitto economico e ai valori patriottici, che appare come una rappresentazione stereotipata e caricaturale del repubblicano americano medio.
Femminismo e tematiche LGBT
Ma l’elemento più caratteristico della serie, soprattutto agli occhi del pubblico femminile, sono i suoi forti messaggi femministi: nonostante sia una donna di bassa statura, Buffy è forte sia nel fisico che nel carattere, e spesso costringe gli uomini che la giudicano dalle apparenze a cambiare idea sul suo conto. Ma nonostante la sua forza conserva comunque una sua femminilità, quando piange perché soffre per amore.
Già nei primi anni 2000 la serie ha proposto al pubblico una rappresentazione delle relazioni omosessuali che la rende simile a molte serie Netflix di oggi: dopo una cotta di lunga data per Xander e una relazione con il musicista Oz, Willow si “scopre” lesbica e avvia una relazione con la compagna di studi Tara.
Le accuse a Joss Whedon
Nonostante per anni si sia presentato come un paladino del femminismo e delle cause progressiste, in anni recenti Whedon è stato al centro di diverse polemiche: in particolare, l’attrice Charisma Carpenter, che ha interpretato la ricca e viziata Cordelia nelle prime tre stagioni di Buffy e successivamente nello spin-off Angel, nel 2021 ha accusato pubblicamente il suo ex-datore di lavoro di aver creato un ambiente di lavoro tossico sul set e di averla abusata verbalmente, in particolarmente prendendosi gioco del suo aspetto quando è rimasta incinta.
Sebbene, un anno dopo, Whedon abbia risposto alle accuse negando che le cose siano andate così in un’intervista al New York Magazine, nel frattempo diversi altri ex-membri dei cast di Buffy ed Angel si sono schierati dalla parte della Carpenter, alla quale si sono aggiunte altre attrici donne come Gal Gadot che hanno rivolto accuse simili.
Non solo Buffy
Prima di venire penalizzato da queste accuse, Whedon aveva veicolato le sue posizioni politiche anche attraverso altre serie televisive oltre a Buffy: in Angel, trasmessa dal 1999 al 2004, il principale antagonista è la Wolfram & Hart, un potente studio legale di Los Angeles che si occupa di fenomeni soprannaturali cercando unicamente il profitto, e che incarna le posizioni anticapitaliste dell’autore.
Un’altra serie creata da Whedon, che invece è legata all’universo Marvel, è Agents of S.H.I.E.L.D, andata in onda dal 2013 al 2020. Soprattutto nelle stagioni uscite dopo la prima elezione di Donald Trump, non mancano gli attacchi contro l’emittente Fox News e la denuncia del cosiddetto “privilegio bianco”. Inoltre, quando nella serie si affaccia una nuova razza nota come Inumani, vi è una senatrice che promuove la loro discriminazione con lo slogan “Humans First”, un riferimento ad “America First”.