Esteri

Putin parla con Scholz. “Pronto al dialogo”: ecco le sue richieste all’Ucraina (LIVE)

Ottavo giorno di guerra in Ucraina. Ieri i colloqui per il cessate il fuoco. Notte di combattimenti

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Ottavo giorno di guerra. La Russia continua il suo assedio sull’Ucraina, avanzando sul territorio da tutte le direzioni: Sud, dove la ha conquistato o circondato quasi tutte le città e si prepara all’assalto di Odessa; ad Est, con i militari impegnati in duri scontri sulla linea del Donbass; e a Nord, con i convogli che si avvicinano sempre più a Kiev. Ieri le controparti si sono incontrate in Bielorussia per trattare un cessate il fuoco. L’accordo sarebbe stato raggiunto sulla possibilità di creare dei corridoi umanitari con cui far evacuare i civili dalla Capitale.

La cronaca della guerra

Resta ancora un mistero da decifrare: per quale motivo Putin non ha ancora schierato i reparti migliori del suo Esercito? E perché non fa uso massiccio di droni e bombardamenti aerei come in Siria? Uno dei motivi, ovviamente, riguarda il desiderio – espresso già nella “dichiarazione di guerra” – di ridurre al minimo le vittime civili ucraine. “Siamo un solo popolo e non torno indietro su questo”, ha detto lo Zar. Bombardare le città con i caccia sarebbe il modo migliore per inimicarsi ancora di più la popolazione, anche quella russofona, e creare ulteriori sacche di resistenza.

Quello che è certo, intanto, è che nella notte i combattimenti si sono concentrati attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è adesso in mani russe. Non ci sono, al momento, pericoli per la sicurezza della centrale.

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Qui sotto, la diretta minuto per minuto del conflitto in Ucraina.


19.15 La Russia blocca Facebook

19.05 L’accusa di Mosca: “La Nato informa Kiev sui nostri movimenti”

Il Russian Foreign Intelligence Service (SVR) spiega che stando a proprie informazioni “i servizi speciali degli Stati Uniti e del Regno Unito hanno di fatto trasformato il territorio polacco in un ‘hub logistico’ nelle ultime settimane per utilizzarlo per la spedizione di armi e il trasporto di combattenti, anche da Medio Oriente, in Ucraina”. Non solo. La nato starebbe anche fornendo informazioni sui movimenti delle truppe russe. Il pericolo è che, anche senza l’ingresso di soldati in Ucraina, Mosca possa accusare l’Alleanza di atti ostili contro Mosca. E scatenare così la terza guerra mondiale.

19.00 Ecco le richieste di Putin

Durante un colloquio telefonico con Scholz, il presidente russo ha detto di essere pronto al dialogo con l’Ucraina ma solo a condizione che “tutte le richieste russe siano soddisfatte”. Secondo quanto riporta Interfax, al cancelliere tedesco Putin avrebbe espresso queste richieste: “Lo status neutrale e non nucleare dell’Ucraina con la sua smilitarizzazione e de-nazificazione, il riconoscimento della Crimea come della Russia e della sovranità della DPR e della LPR [repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk] entro i confini amministrativi delle regioni di Donetsk e Luhansk”. Difficile immaginare che Kiev, a meno di novità sul fronte militare, possa accettare.

18.10 Blinken: “La guerra durerà a lungo”

Secondo il segretario di Stato americano, Antony Blinken, “sappiamo che purtroppo, tragicamente, questa guerra potrebbe non finire presto”. Putin ha fatto sapere in più occasioni che porterà a termine le operazioni militari in Ucraina.

17.50 Von der Leyen: “Se Putin non si ferma, nuove sanzioni”

17.00 Mariupol è circondata: mancano cibo e acqua

16.20  Kiev vuole un Tribunale speciale per Putin

I Lo avrebbe richiesto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. La Corte Penale internazionale, che pure ha aperto un fascicolo, sembra infatti avere le mani legate. Non solo perché né Russia né Ucraina ne fanno parte. Ma anche perché ha giurisdizione solo sui crimini di guerra, quelli contro l’umanità e il genocidio. Non per eventuali crimini di aggressione.

15.30 Putin a Scholz: “Colloqui nel fine settimana”

Dopo il colloquio tra Putin e Scholz, il presidente ucraino avrebbe fatto sapere alla controparte tedesca che nuovi negoziati tra Ucraina e Russia si sarebbero tenuti solo nel fine settimana. Non si sa ancora se sabato o domenica. Scholz ha chiesto al presidente russo di fermare i combattimento “e consentire l’accesso umanitario alle aree contese”.

14.30 Mosca: “Zelensky in Polonia”. Kiev smentisce

Secondo il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, Zelensky non si troverebbe più a Kiev. Va detto che anche nei giorni scorsi Volodin lo aveva detto. La notizia, per il momento, non è stata confermata. “Gli occupanti hanno diffuso un altro falso dicendo che il presidente Volodymyr Zelensky ha lasciato il Paese. Non è vero, il presidente è Kiev con la sua gente”, ha risposto il parlamento ucraino.

14.000 Stoltenberg ribadisce: “No truppe Nato in Ucraina”

La Nato torna a spezzare i sogni degli ucraini che continuano a chiedere una no fly zone sul loro territorio. “La no fly zone è stata menzionata – ha detto Stoltenberg – ma non ci sono piani per operare nello spazio aereo ucraino o per inviare nostre truppe”. Per il segretario generale i giorni che si prospettano davanti saranno ancora più duri. La Nato ha anche condannato l’uso di “bombe a grappolo e altro tipo di armi che “sarebbero in violazione del diritto internazionale”.

13.50 “Uniamoci intorno a Putin”

“Non è il momento di dividersi, è il momento di unirsi. E di unirsi attorno al nostro presidente”. È questo l’appello di Dmitri Peskov, portavoce di Putin, durante un incontro con la stampa.

13.15 Putin e Scholz discutono dei corridoi umanitari

Si discute sui corridoi umanitari. Il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podoliak, su twitter scrive che “in questo momento, il cancelliere tedesco Olaf Scholz sta parlando con il presidente russo Vladimir Putin dei corridoi umanitari”.  “Il mondo ha finalmente realizzato l’intera catastrofe organizzata dai russi”, ha aggiunto il consigliere.

12.36 Putin: “Non inasprite le tensioni”

Duro discorso di Putin, che torna a parlare in pubblico in occasione della cerimonia all’alzabandiera di un traghetto. “Vorrei sottolineare ancora una volta che non abbiamo cattive intenzioni nei confronti dei vicini – ha assicurato – Consiglierei loro di non inasprire le tensioni e di non imporre alcuna restrizione. Stiamo onorando tutti i nostri obblighi e continueremo a farlo”. Anche perché, ha precisato il Cremlino, le sanzioni non faranno cambiare il piano militare di Mosca.

12.25 La Bielorussia assicura: non partecipiamo all’invasione

Non ci saranno truppe bielorusse sul suolo Ucraino. Lo ha assicurato Lukashenko, spiegando che si tratterebbe di un regalo all’Occidente che lo userebbe come pretesto. La Bielorussia però ha rafforzato le forze di difesa al confine.

12.15 Zelensky: “Kiev obiettivo dei russi”

Zelensky non si è ancora espresso sulla effettiva capacità dell’accordo di ieri sui corridoi umanitari, deciso dopo il secondo round di colloqui in Bielorussia. La funzionalità dei corridoi è tutta da verificare. Intanto, il presidente ucraino continua a ripetere che “l’obiettivo principale degli occupanti” resta Kiev ma “non ci faremo piegare”.

12.10 Chernihiv: 47 morti sotto le bombe

Secondo quanto riferito dal governo ucraino ieri, sotto le bombe sarebbero morte 47 persone.

12.00 Il briefing russo

– “Il raggruppamento di truppe della Repubblica popolare di Lugansk, con il supporto del fuoco delle forze armate russe, ha continuato le operazioni offensive e ha raggiunto la linea di Krasny Lyman, Yampol Privolye. L’offensiva continua in direzione Kramatorsk”.

– “Le unità delle forze armate della Repubblica popolare di Donetsk hanno effettuato operazioni offensive di successo e sono avanzate fino a 8 chilometri. Gli insediamenti di Nazarovka, Kuibyshevo, Kalinino e Novogrigorovka sono stati conquistati”.

– Continua l’accerchiamento di Mariupol e Mosca ha preso il controllo dell’impianto intitolato a Lenin.
Le forze armate della Federazione Russa hanno continuato l’offensiva, agendo sui fianchi adiacenti con le unità della DPR, hanno preso il controllo di Verkhnyaya Krinitsa, Komsomolskoye, Chistopolye, Novopoltavka, Kamysh Zarya, Truzhnevo”.

– “Il 28 febbraio, le forze armate russe hanno preso il controllo della città di Energodar, della centrale nucleare di Zaporozhye e del territorio adiacente. Il personale militare della Guardia nazionale ucraina che stava a guardia della centrale, anche prima dell’arrivo delle unità russe, ha lasciato la struttura ed è scomparso in una direzione sconosciuta. Negli ultimi cinque giorni, il personale della centrale nucleare di Zaporizhzhya ha continuato i lavori pianificati sulla manutenzione delle strutture e il controllo della situazione radioattiva nella modalità consueta. Tuttavia, ieri sera, sul territorio adiacente alla centrale, il regime nazionalista di Kiev ha tentato di mettere in atto una provocazione. Il 4 marzo, verso le 2 del mattino, mentre pattugliava un’area protetta adiacente alla centrale nucleare di Zaporozhye, una pattuglia mobile di Rosgvardiya è stata attaccata da un gruppo di sabotaggio ucraino. Al fine di provocare un incendio di rappresaglia contro l’edificio, è stato aperto un pesante fuoco di armi leggere contro i militari della Rosgvardiya dalle finestre di diversi piani del complesso di addestramento situato all’esterno della centrale elettrica. I punti di tiro dei sabotatori ucraini nell’edificio del complesso di addestramento sono stati soppressi dal fuoco di risposta della pattuglia russa dalle armi leggere. Lasciando l’edificio, un gruppo di sabotaggio ucraino ha dato fuoco all’edificio di addestramento. I vigili del fuoco, giunti all’interno dell’edificio, hanno spento l’incendio. Al momento della provocazione, nessuno dei dipendenti a tempo pieno della centrale era nell’edificio della formazione. Attualmente, il personale della centrale nucleare di Zaporizhzhya continua a lavorare come al solito, mantiene le strutture della centrale nucleare e monitora la situazione radioattiva. Il fondo radioattivo nell’area della centrale nucleare è normale.
Le tempestive dichiarazioni di Zelensky sulla presunta minaccia alla centrale nucleare ei suoi colloqui con Washington e Londra non lasciano dubbi. Lo scopo della provocazione del regime di Kiev in un impianto nucleare è un tentativo di accusare la Russia di creare una fonte di contaminazione radioattiva. Tutto ciò testimonia l’intento criminale del regime di Kiev o la completa perdita del controllo sulle azioni dei gruppi di sabotaggio ucraini con la partecipazione di mercenari stranieri di Zelensky.

11.45 Scontro sull’attacco alla centrale nucleare

Sull’esplosione alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, avvenuta stanotte, Kiev e Mosca si rimpallano le accuse. Per il governo Ucraino a colpire l’area nucleare sarebbe stato un proiettile russo. Non la pensa così la Russia, secondo cui sarebbero stati “i nazionalisti del regime di Kiev” a tentare “una mostruosa provocazione”. Lo ha detto Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo. “Il proposito della provocazione è di cercare di accusare la Russia di creare una fonte di contaminazione radioattiva”, ha aggiunto. I colpevoli, per Mosca, sarebbero “gruppi di sabotatori ucraini con la partecipazione di mercenari stranieri”. Secondo Mosca infatti il controllo della centrale nucleare lo avrebbe già dal 28 febbraio.

11.30 Londra: Mariupol sotto assedio

Secondo l’intelligence britannica, “nelle prime ore del mattino le autorità ucraine hanno riferito che un edificio della centrale nucleare di Zaporizhzhya era in fiamme dopo i bombardamenti delle forze russe”. Per ora “il regolatore nucleare ucraino e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica hanno affermato che i livelli di radiazione sono rimasti entro limiti normali. Verso le 04:30 Z, secondo le autorità ucraine, l’incendio che si trovava in un edificio di addestramento era stato estinto”. Sul fronte militare, invece, “Mariupol rimane sotto il controllo ucraino ma è stata probabilmente accerchiata dalle forze russe. Le infrastrutture civili della città sono state oggetto di intensi attacchi russi”.

10.30 Il bollettino di Kiev: “Abbattuto un aereo russo”

In un bollettino aggiornato della guerra, il governo ucraino fa sapere che “l’obiettivo principale dell’avversario resta circondare Kiev e indebolire la resistenza negli insediamenti circondati. Nel processo di attuazione di questo compito, le forze armate russe hanno esaurito gran parte delle riserve operative e iniziato il trasferimento di forze e risorse aggiuntive dai distretti militari meridionali e orientali”. Secondo Kiev, “gran parte delle riserve operative delle forze armate russe sono state messe in funzione”.
Le forze russe, insieme ai separatisti del Donetsk, stanno cercando di conservare l’anello con cui hanno circondato Mariupol. Mosca starebbe trasferendo altre forze lì.
La Russia starebbe anche cercando di conquistare l’intera costa ucraina sul Mar Nero. Sarebbero in corso preparativi per far atterrare dei paracadutisti su Zatoka – Chernomorsk. Lì vicino, a poche miglia dalla costa, ci sono due navi militare russe pronto allo scopo.
Secondo Kiev, in Crimea la Russia starebbe raccogliendo un numero di civili e residenti per portarli a Kherson e inscenare una manifestazione di sostegno al cambio di potere con l’arrivo dei tank russi. Lo stesso presidente Zelensky in un video diretto ai residenti di Kerson li ha esortati a “dimostrare che la città e vostra” e di “far capire agli occupanti che possono stare a Kherson solo temporaneamente”.
Kiev denuncia anche l’arrivo “massiccio ed esteso” di fake news che “coinvolgeranno l’intero spettro dei media moderni”.

09.53 Londra: Putin rischia il carcere

Secondo il vicepremier Dominic Raab, Putin “è a rischio di finire in galera per i crimini di guerra”. La Corte Penale Internazionale ha aperto un fascicolo sulla guerra in Ucraina, ma ci sono alcune questioni da considerare. 1) il “crimine di guerra” è sempre un reato personale, non diretto ad una nazione o in generale ai suoi governanti: per essere condannato Putin dovrebbe aver ordinato un crimine di guerra vero e proprio. 2) la Russia, ma neppure l’Ucraina, non aderisce alla corte dell’Aja (a dire il vero, neppure gli Usa e Israele). La minaccia potrebbe dunque essere un’arma spuntata anche se Raab è convinto che si tratti di un “rischio reale su cui Putin e i suoi “comandanti militari” devono riflettere.

09.50 Stoltenberg: “Attacco alla centrale incosciente”

Il segretario generale della Nato ha detto che “l”attacco alle centrali nucleari è la dimostrazione dell’incoscienza di questa guerra”. Si alza lo scontro verbale della guerra in Ucraina. Ieri Putin ha spiegato ai russi che non intende fare passi indietro su questa guerra. E che vuole concludere le operazioni militari programmate. Anche Macron, dopo averci parlato al telefono, ha confermato che il presidente russo non intende fermarsi a Kiev né accetterà un’Ucraina spezzata in due: vuole conquistarla tutta. Per evitare ogni fraintendimento, Francia e Nato continuano però a ripetere che l’Alleanza non è in guerra con la Russia e non vuole entrarci. Fornisce armi agli ucraini, ma difficilmente metterà in campo una No Fly Zone che rischierebbe di far scoppiare la terza guerra mondiale.

09.00 Zelensky: l’Europa intervenga

In un video pubblicato su Facebook, il presidente ucraino fa appello all”Europa che “deve svegliarsi ora”. Dopo i colloqui con Joe Biden, Boris Johnson, Olaf Scholz e Charles Michel, Zelensky si è mostrato preoccupato per quanto successo stanotte alla centrale nucleare.

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