La sinistra, in Italia come nel resto d’Occidente, crede di avere la verità in tasca. Non importa quale sia il dossier, i compagni hanno sempre ragione. E se perdono le elezioni il problema sono gli elettori che hanno votato male. Per anni abbiamo assistito alla solita narrazione sui migranti: vanno accolti, porti aperti, alè viva il buonismo. Poi tutti si sono resi conto che andare avanti così non è possibile. Persino i laburisti in Gran Bretagna hanno deciso di optare per la linea dura, prendendo come modello di riferimento “l’uomo nero”, lo spauracchio per il mondo intero: Donald Trump.
Sì, il premier Keir Starmer ha scelto il tycoon come punto di riferimento. Ieri il governo di sinistra ha reso pubblici una serie di video in cui si vedono migranti illegali scortati dalla polizia agli aerei per la “deportazione”. Sì, proprio quella parola su cui hanno rotto le balle per settimane. Ora ci pensa l’esecutivo UK a mostrare le immagini con i clandestini in manette, caricati sugli autobus e messi sui voli diretti all’estero. E va tutto bene, ovviamente. Per Trump ci si indigna, per Starmer va bene, anzi c’è da vantarsi, da invocare una medaglia per l’ottimo lavoro svolto.
Ma perché questa ennesima sterzata? Non perdere consensi. Sì, c’è sicuramente la necessità di porre un argine all’invasione, ma anche il bisogno di tenere botta all’ascesa di Nigel Farage. Il leader di Reform UK è in testa agli ultimi sondaggi e il cavallo di battaglia del partito è proprio l’immigrazione. Con la linea delle deportazioni Starmer punta a frenare l’ascesa del sovranista: “I progressisti sono stati troppo rilassati riguardo all’impatto dell’immigrazione” le parole rivolte ai suoi ministri.
I numeri del governo Starmer sull’immigrazione sono comunque lontani dal buonismo tipico della sinistra. Le autorità britanniche hanno deportato oltre 16.400 fra immigrati illegali, criminali stranieri e richiedenti asilo respinti, un record dal 2017. Inoltre, solo a gennaio sono stati registrati più di 800 raid della polizia a caccia di lavoratori clandestini, fenomeno in netto aumento rispetto al passato. Per mettere la bandierina del governo, ai raid parteciperà anche il Segretario di Stato per gli Affari Interni Yvette Cooper. Inoltre, ieri il governo ha dichiarato che le squadre di controllo dell’immigrazione hanno effettuato più di 5.000 retate da quando il partito laburista è stato eletto a luglio in attività commerciali tra cui nail bar, minimarket, negozi di sigarette elettroniche, ristoranti e autolavaggi, e hanno effettuato quasi 4.000 arresti. Le cifre sono significativamente più alte rispetto all’anno precedente, quando al potere vi erano i Tories.
Il ministro dell’Interno Angela Eagle ha difeso l’approccio duro. “Dobbiamo avere un sistema in cui le regole siano rispettate e applicate”, ha detto ai microfoni della BBC: “È importante che mostriamo cosa stiamo facendo ed è importante che mandiamo messaggi alle persone a cui potrebbero essere state vendute bugie su cosa le attenderà nel Regno Unito se si faranno introdurre clandestinamente”.
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Copiare Trump, dunque, è la soluzione per la sinistra britannica. Copiare il pericoloso tycoon. Ma del resto abbiamo assistito a un’incoerenza simile per quanto concerne il piano Albania. Criticato aspramente dalla sinistra italiana, il progetto messo a punto da Giorgia Meloni e i suoi ministri ha raccolto grandi apprezzamenti dai governi di sinistra. Partendo proprio da Starmer, il modello Albania ha fatto gola al governo socialista di Olaf Scholz e ha raccolto l’endorsement della leader del governo europeo Ursula von der Leyen: “Con l’avvio del protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni pratiche” le parole dell’ex ministro della Difesa di Berlino.
Franco Lodige, 11 febbraio 2025
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